Il fascino ultracentenario l'ha mantenuto tutto (siamo arrivati con questa alla 103esima edizione). Sarà per il chilometraggio degno di una tappa o di una corsa dell'anteguerra (298 km), sarà per quell'atmosfera da "Genova per Noi" in cui si passa dalle nebbie padane ai cieli tersi della riviera in poche ore di "ciclismo" o, forse, solo (e questo è il grande fascino delle due ruote) per quella sua capacità di risolvere trecento km di gara nello spazio di otto km; quelli che intercorrono tra l'attacco del Poggio (dove vengono scremati i velocisti puri...ma sarà così? Ormai il Poggio viene affrontato a velocità stratosferiche anche da loro), la discesa a rotta di collo e infine il traguardo, collocato sul Lungomare Italo Calvino.

Come al solito, quello che viene definito il "mondiale" di Primavera è stato preceduto dalla Parigi - Nizza e dalla Tirreno - Adriatico. Nella prima ha trionfato Bradley Wiggings, nella seconda il nostrano Nibali.

Fuoco alle polveri...(Nella foto Tom Boonen - Belgio, uno dei grandi favoriti)