Il personaggio: Damiano Berteina, professione “goleador”
Soriano parlava di “solitudine e tristezza dell’ala destra” (riferendosi a Garrincha)...perfetto! Con Damiano il ritratto calza a pennello. Ala sinistra in campo e …tanta voglia di scherzare e divertirsi!
Damiano Berteina (nella foto "esulta" con il numero 11) è un giocatore della Carlin’s Boys, la squadra matuziana che, quest’anno, complice la scomparsa della Sanremese dalle mappe calcistiche, sta facendo sognare gli appassionati di calcio sanremesi con un secondo posto in Prima Categoria poco alle spalle della corazzata Sassello. Ricordiamo che i carlini sono altresì neopromossi.
Damiano è uno degli elementi più talentuosi e fedeli della squadra. In un'altra epoca si sarebbe parlato di un giocatore “bandiera”.
Lo abbiamo incontrato poco prima di un allenamento, l’occasione per conoscere meglio il giocatore e l’universo Carlin’s Boys.
Ciao Damiano, da quanti anni giochi a calcio?
Quest’anno sono quattordici anni. Ho esordito a 16 anni nella squadra della mia città (Arma di Taggia) l’Argentina Arma nel lontano1998…
Il calcio mi è sempre piaciuto. Avevo cominciato con il nuoto ma poi i colori rossoneri, il Milan degli olandesi per intenderci, mi hanno definitivamente conquistato e strappato alle piscine a favore dei campi da calcio della Provincia. Io e mio fratello saltavamo come dei pazzi sul divano ad ogni goal di Van Basten!! Ora il mio idolo, invece, è Pippo Inzaghi. Un monumento di longevità!
Un destino tra l’altro che la squadra dei miei primi anni, l’Argentina, appunto, avesse proprio i colori rossoneri del Milan di Gullit e Van Basten!
Ho girato poi diverse squadre, ho sostenuto un provino per l’Isernia, qualche anno fa, per giocare in Interregionale ma la distanza da casa e dagli affetti hanno poi avuto il sopravvento. Ora ho, senza dubbio, messo le radici qui nella Carlin’s Boys.
La Carlin’s quest’anno si sta giocando la promozione in una lotta con il Sassello all’ultimo punto…Com’è l’umore della squadra?
Ovviamente alto. Quest’anno la dirigenza ha deciso di trattenere i pezzi migliori e puntare forte anche sulla prima squadra oltreché sul settore giovanile (da sempre fiore all’occhiello della mia società). Sarà dura ma vogliamo giocarcela fino in fondo e …siamo ancora imbattuti!
Vedo sempre tanti bambini intorno al mondo Carlin’s…
Certo! La filosofia di questa società non è mai venuta meno! E pensa che quest’anno anche io sono “allenatore”! Mi hanno affidato i “primi calci”. Bambini tra i cinque e i sei anni…Mi diverto come un matto! E’ bello vedere come riescano a vivere ancora l’universo calcio in maniera pulita, divertente come d’altra parte lo vivevo anche io alla loro età.
A volte sono i genitori con le loro ansie, la loro smania di volerli fare “arrivare” a tutti i costi a snaturare un po’ la bellezza di questi momenti. Ritengo che il calcio debba rimanere prima di tutto un gioco.
E,senza dubbio, questa nuova “dimensione” ha finito, anche, con il responsabilizzarmi in ottica prima squadra. Oltre che giocatore sono allenatore e come tale…devo essere un po’ un esempio per i bambini che seguo.
Tra l’altro io e te siamo stati colleghi di lavoro per un anno in una Comunità per adolescenti qui a Sanremo…ritengo che tu sia proprio portato come “insegnante”. Cosa ti ha lasciato l’esperienza come educatore?
Ho lavorato in quel campo per due anni. Mi resta tanta amarezza per come, molto spesso, questi ragazzi che ci venivano affidati costituivano “solo” un mezzo per fare soldi speculando sulle loro difficoltà da parte di chi gestiva queste realtà. Poca voglia di “investire” veramente sui ragazzi per aiutarli a crescere e a superare i loro problemi.
Condivido pienamente quello che dici. Ritengo, però che gente come me e te (e i vecchi colleghi di lavoro ovviamente…eravamo un bel gruppo!) abbia seminato bene e svolto altrettanto bene il loro lavoro. I ragazzi questo lo avevano capito. Una magra consolazione …forse.
Ciao Damiano…alla prossima e Forza Carlin’s!