Per i profani del baseball (compreso chi scrive) fare un grande slam significa "sparare" la pallina fuori dallo stadio o comunque oltre le tribune in modo tale da impedire all'avversario di recuperarla. Il bello è quando questo avviene allorchè le quattro basi sono "occupate" da tuoi compagni di squadra...

Condizioni che si verificano molto raramente e che coinvolgono quasi sempre i "campioni" con C maiuscola...Joe di Maggio per esempio (l'eterno amore di Marilyn Monroe, colui che fino alla fine dei suoi giorni continuò a portare un fiore sulla tomba della sfortunata attrice) e da ieri Alex Liddi, "the italian Stallion", il sanremese che ha fatto saltare di gioia la tribuna dei Mariners di Seattle.

Pochi giorni fa parlavamo con entusiasmo della sua prima esibizione allo stadio dei New York Yankees (un pò il Real Madrid del baseball, per fare un blasfemo paragone calcistico) ieri è arrivato il primo "grande slam" (per la cronaca quattro punti tondi tondi in una vittoria per 5 a 3!).

Alex, lo ricordiamo, è nato e cresciuto a Sanremo, meglio a Pian di Poma (sua madre insegna softball), è passato attraverso le leghe minori americane e quest'anno a 23 anni è definitivamente esploso. La madre: "Il baseball? Penso che sia lo sport più democratico che esista. Tu puoi battere, correre o difendere. Puoi essere magro, grasso e basso...Non verrai mai escluso dal suo gioco".

Alex, invece, vorrebbe sempre trovare il tempo per ritornare nella sua amata Sanremo. La Major League, il campionato di baseball più importante e performante che ci sia al mondo, però, ti chiede di giocare 162 partite all'anno...

Corri Alex corri e cento di questi "home run" perfetti!