martedì 16 aprile 2024
25.10.2011 - Antonio Vanzillotta

Sociale: un viaggio - inchiesta alla Caritas di confine

Con l'arrivo dell'inverno domandiamo al coordinatore della struttura di confine che accoglie i bisognosi, come intervengono per soccorere queste persone

Il volontariato offre la prova sicura del persistere di intelligenti e genuine energie che mettono in evidenza il primato del dono e del servizio disinteressato, teso a costruire una coesione solidale indistruttibile. Incontriamo nella sede in via S. Secondo, Cristian Papini che si occupa di volontariato da 20anni e da 10 presta servizio presso la Caritas Intemelia di Ventimiglia, ed  è attualmente coordinatore di tutti i servizi.

Cristian è un educatore professionale e nel corso della sua ventennale esperienza nel settore no profit ha visto tanto sofferenza. Noi gli chiediamo di parlare esclusivamente dell’attuale incarico. Dichiara: "Presso questa struttura ci sono 80 volontari e solo 5 sono retribuiti. Tra i volontari ci sono 4 medici che si alternano 2 volte al mese e circa 7 infermieri e sono presenti dal lunedì al venerdì”. Questa struttura è ben attrezzata: c’è un ambulatorio, un punto d’ascolto, una mensa, un dormitorio ed una finestrella magica dove una volontaria distribuisce ai bisognosi un sacco pieno di generi alimentari di prima necessità. Cristian sottolinea che ogni giorno è una lotta per sopravvivere: i bisognosi aumentano e le risorse diminuiscono.

Gli chiediamo da quanto tempo hanno questa nuova sede dato che prima erano nel centro di Ventimiglia. "Ci siamo trasferiti in questo stabile a giugno; questo edificio è del demanio -precisa l’educatore- quindi paghiamo un canone d’affitto  simbolico". Ci viene spontaneo sapere qualcosa di qualche mese fa quando Ventimiglia era invasa dai nordafricani, come hanno gestito i flussi e se l’amministrazione ha partecipato. Cristian racconta che l’amministrazione e soprattutto il sindaco Gaetano Scullino sono stati sempre al loro fianco, pronto ad intervenire pur tra le difficoltà del caso. E prosegue:"Scullino è una persona molto attenta ai nostri bisogni. Anche quando abbiamo cambiato sede e ci siamo trasferiti qui dove siamo adesso ed eravamo in difficoltà il sindaco è prontamente intervenuto sopperendo alle nostre richieste".

Chiediamo che tipo di soggetti seguono e le prestazione che danno ai bisognosi. Scopriamo che ci sono 2 soglie di intervento: “La prima soglia è l’indigente che viene a prendere la spesa, qualche vestito oppure cena e dorme qui. Di questi servizi ne usufruiscono sia stranieri che abitanti del comprensorio intemelia; essi sono stranieri in difficoltà oppure gente del posto rimasta senza lavoro o hanno lasciato il tetto coniugale a seguito del divorzio. Però molti si vergognano a passare la notte da noi -dice Cristian- e preferiscono dormire in macchina; da noi ‘si dorme gratis’ ma l’italiano per pudore desiste e solo in casi estremi chiede titubante dove può passare la notte sapendo benissimo che qui è aperto a tutti. Alla seconda soglia appartengono i nostri concittadini con problemi di droga, alcol oppure psichici. Queste persone sono seguite da noi a 360° gradi, provvediamo a tutte le loro esigenze, dal fare la spesa all'accompagnarli presso qualche struttura riabilitativa o altro".

"Naturalmente il comune, la regione e qualche fondazione ci aiutano tantissimo, ma con la crisi ed i tagli le risorse sono sempre meno. Ci sono delle borse lavoro erogate dal comune che servono come reinserimento sociale e funzionano bene infatti molte persone da noi seguite sono uscite dal tunnel e sono state reinserite nella società, ma sono una goccia nel mare. Infine -conclude Cristian- abbiamo stipulato una convezione con il supermercato OK market  per cui alle persone più autosufficienti diamo dei buoni da spendere presso questi negozi in modo da capire, attraverso gli scontrini, se acquistano alcolici o generi alimentari".


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