martedì 16 aprile 2024
25.10.2012 - VALERIO GAMBACORTA

Giustizia: la Corte Costituzionale boccia l'istituto della mediazione

Sentenza "storica" nel suo piccolo. Bocciato il decreto legislativo n.28 del 04.10.2010 che "liberalizzava" la mediazione facendo sì che l'Istituto potesse applicarsi alle controversie legali di tipo civile.

Nella fattispecie il decreto stabiliva che: "Chi intende esercitare in giudizio un'azione relativa ad una controversia in materia di condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, da responsabilità medica e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari, è tenuto preliminarmente a esperire il procedimento di mediazione’".

Insomma venivano teoricamente "bypassati" gli studi legali, qualora le parti litigiose avessero trovato un accordo davanti al mediatore in questione.

Questa figura professionale non richiede specificatamente il possesso di un titolo di Avvocato e ha suscitato più di una perplessità e rimostranza in seno all'Avvocatura.

Ovviamente la sentenza emessa dalla Corte Costituzionale è stata salutata come un successo "personale" da parte degli Avvocati, i quali avevano fatto notare come la mediazione applicata ai contenziosi civili avrebbe determinato una sorta di "privatizzazione" della giustizia, trasformando la medesima in un "prodotto" da vendere in veri e propri "negozi giuridici di mediazione".

Il Ministro Severino non ha rilasciato alcun commento particolare, dichiarando di dover ancora leggere le motivazioni della sentenza.

 


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