Riformata l'Avvocatura: una svolta storica
"Una riforma epocale", queste le parole di Guido Alpa, illustre Avvocato e storico Professore Universitario. Ma nella sostanza che cosa cambia per i clienti?
Finalmente è stata approvata la nuova legge forense. In "extremis", come sempre accade in un paese poco avvezzo alle riforme sistemiche e organizzate, il disegno di legge n. AC 3900 A è stato approvato in via definitva il 21.12.2012 dal Senato.
La cosa che più balza agli occhi è senza dubbio l'avvenuta introduzione dell'obbligo di mettere per forma "scritta" l'intervenuto mandato alle liti tra Avvocato e cliente. Una forma scritta che sancisca l'avvenuta contrattualizzazione del mandato in questione. "Verba volant, scripta manent", direbbero i vituperati latini, teorici ed inventori del moderno diritto civile come noi lo conosciamo - ciò ai fini anche della formazione delle tariffe per le cause legali.
Ma a colpire è anche una novità che avrebbe dovuto vedere la luce da molto più tempo: la disciplina normativa dell'universo regolamentare della professione sarà ora nelle mani del Parlamento, titolare del potere legislativo, a garanzia di una Avvocatura più libera e non piegata ed asservita alla mutevolezza del potere politico, ovvero dell'esecutivo.
Note dolenti, invece, per quanto riguarda l'accesso alla professione: come paventato da anni, si ritorna all'obbligo di consultare in sede d'esame soltanto i Codici "puri" ovvero quelli non commentati con la Giurisprudenza. In compenso si accorciano i tempi della pratica forense, necessaria ed obbligatoria prima di accedere all'esame di Stato: non più due anni ma diciotto mesi.
Gli Avvocati potranno farsi pubblicità ma lo dovranno fare in maniera trasparente, pubblica e veritiera e potranno costituire società tra di loro. Avranno l'obbligo di stipulare una polizza assicurativa per la responsabilità cìvile, si ribadisce obbligatoria, pena l'illecito disciplinare.
Una vera svolta epocale...