giovedì 28 marzo 2024
06.01.2012 - Alessandra Chiappori

Sanità: Imperia dice no al punto nascita unico

Dopo la delibera regionale che prevede l’accorpamento dei reparti di ostetricia di Imperia e Sanremo, il capoluogo passa al contrattacco

Luca Vole e Giuseppe Lanteri

È battaglia aperta tra l’Amministrazione comunale di Imperia e la Regione Liguria in merito all’accorpamento dei “punti nascita” del capoluogo e di Sanremo. La delibera della Regione arriva inaspettata dopo l’accordo che prevedeva la permanenza di entrambi i reparti di maternità su Imperia e su Sanremo, “è stato un colpo di mano alla Fantômas – ha dichiarato l’assessore Luca Volpe, delegato dal Sindaco Paolo Strescino in rappresentanza dell’Amministrazione imperiese – voglio capire se gli assessori della nostra provincia, Barbagallo e Cassini, c’erano, o dov’erano”.

Il dottor Giuseppe Lanteri, presidente della Commissione Sanità di Imperia, ha proseguito: “Questo è uno stupido campanilismo su due reparti che, cosa rara, funzionano bene. È volerli distruggere per accorparli con una spesa in più e una disorganizzazione grossolana. Se uno spostamento si deve fare, deve essere programmato con calma”.

La delibera regionale nasce dall’esigenza di tagliare le spese, degradando strutture complesse  a semplici, mentre l’ipotesi primaria era di mantenere i due ospedali passando da un DEA integrato di primo livello a uno di secondo livello con specialità aggiunte (i reparti di cardiochirurgia, neurochirurgia e grandi ustionati) per Imperia, i reparti maternità sarebbero restati dov’erano. La Regione ha capovolto l’intesa cancellando un punto nascita. “Sul piano dell’organizzazione - ha spiegato Lanteri - servirebbe un milione di euro per adeguare le strutture: i due reparti vedono circa 1000 nascite a Imperia e 600 a Sanremo, nessuno dei due potrebbe supportarne 1600 così all’improvviso. Non sarebbe affatto un risparmio ma una spesa notevole che porterebbe, sulla distanza, alla riduzione di posti di lavoro di personale specializzato nel reparto di ostetricia”.

La presa di posizione dell’Amministrazione è forte: “vogliono che noi usiamo il campanile, la Regione ha sbagliato indirizzo, siamo disposti ad andare a Genova e rovesciare i tavoli” ha ribadito Volpe. E intanto sulla questione sanità grava anche la volontà della Regione di vendere 5 immobili donati da privati alla provincia di Imperia, per saldare i debiti delle ASL di La Spezia e Genova, capitali che, secondo l’Amministrazione di Imperia, sarebbero stati meglio impiegati per l’ospedale nuovo.


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