venerdì 19 aprile 2024
02.01.2013 - REDAZIONE

Rifondazione Comunista: "appello" per le prossime elezioni

Da troppi anni, di fronte all’impresentabilità degli uomini del berlusconismo e del leghismo, molti hanno finito per tirare un sospiro di sollievo vedendo chi manifesta un minimo di bon ton, sia esso un Violante, un Monti o un Fini. In nome della lotta al berlusconismo il centrosinistra ha promosso il governo delle banche appiattendosi su posizioni elegantemente liberiste, e quindi violentemente inique ed antidemocratiche, pesantemente clericali e persino anticostituzionali.

Questa deriva ha coinvolto molti portandoli ad accettare lo smantellamento dei diritti sul lavoro, dello stato sociale, dei principi di equità e laicità, per non cadere nel “baratro”.

In questa farsa/tragedia del buon senso che sta creando il partito della “Plutocrazia Cristiana” come nucleo forte di un centro benedetto tanto dalle gerarchie vaticane come da quelle confindustriali sia il Partito Democratico che Sinistra Ecologia Libertà hanno scelto a livello nazionale la via dell’accordo neocentrista, basato sull’accettazione dei vincoli del Fiscal Compact e delle politiche di austerity imposte da Monti.

Noi vogliamo, invece, rappresentare la Sinistra che, su lavoro, diritti e libertà, non va a prefigurare pasticci governisti con poteri forti e logiche clericali.

Ci battiamo per dare una rappresentanza ai lavoratori e per preparare nel Paese una alternativa di sinistra all'altezza dello scontro che si sta giocando col padronato tanto sui luoghi di lavoro che sul territorio: dal referendum per la restaurazione dell’ articolo 18, allo stop alle grandi opere (TAV e non solo).

Finalmente In Italia e nella nostra provincia sta prendendo corpo una nuova proposta politica decisamente alternativa tanto a Monti che Berlusconi.

Si tratta di un raggruppamento di forze politiche, tra cui Rifondazione Comunista, e di movimenti, tra cui “Cambiare si può”, coagulato intorno a 10 punti programmatici precisi, decisamente antiliberisti e laici: buona sanità e scuola pubbliche, previdenza e assistenza sociale non subordinata ad alcun fiscal compact.

Stop al finanziamento dello Stato alle banche le quali, invece di fare credito a famiglie e imprese a tassi adeguati, comprano titoli di stato con alti tassi di interesse e quindi alti profitti per loro, aumentando a dismisura quello che viene fatto passare per un debito dei cittadini e che, infatti, sotto il governo Monti è cresciuto in un anno di altri 100 milioni di €.

Le risorse vanno recuperate rifiutando la logica delle grandi opere a cominciare dalla TAV, dalle spese militari, dalle missioni militari all’estero e della normale riscossione delle imposte anche per i beni ecclesiastici.

Il reddito di cittadinanza deve essere riconosciuto come principio economico imprescindibile per una società e non come optional caritatevole, al fine di garantire a tutti il diritto di sopravvivenza ed abbattere i rischi sociali derivanti da esclusione e disperazione.

Il giudice Ingroia, dopo essersi riconosciuto pienamente nel programma proposto, ha accettato di prendere parte in prima persona a questa impresa.

L’ unica, nell’orizzonte politico Italiano, che abbia un progetto sociale ed economico totalmente alternativo al modello imposto dai potentati economici e finanziari fondato su sacrifici e sfruttamento per i più e enormi privilegi per pochissimi.

Cambiare si può, ad iniziare da una vera e propria rivoluzione civile.


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