lunedì 13 maggio 2024
21.07.2012 - redazione

Alcuni suggerimenti del PCL per salvare il Casino'

"Certamente, iniziative come il “fish and chips” non potranno che peggiorare la qualità del gioco ed aumentare i costi, almeno così stimano le Cassandre di turno".

Anche il mese di luglio si sta rivelando fallimentare per la gestione della Casino Sanremo S.p.A..

Al giorno 18 di questo mese i dati sono nuovamente implacabili: meno 864.989 euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con i giochi americani a meno 60.000 euro e con un impietoso meno 810.141 euro per i giochi meccanici.

Il totale annuo è di meno 8.555.238 di incassi ( - 23.71% ), meno 1.054.333 euro di mance

( - 29.88%) e meno 49.769 presenze ( -13.22% ).

Qualche buontempone e genio statistico ha fatto passare il minor calo delle presenze come una vittoria ( ...di Pirro naturalmente ).

Il dato indica una sola cosa: è peggiorata la qualità della clientela, ovvero i clienti pro capite giocano di meno.

Probabilmente sarà merito dei “geniali” tavoli al minimo di 2 euro ( sic! )

Certamente, iniziative come il “fish and chips” non potranno che peggiorare la qualità del gioco ed aumentare i costi, almeno così stimano le Cassandre di turno.

In questo tourbillon di dati, l’Amministrazione Zoccarato sbandiera quelli negativi delle altre case da gioco, come se ciò possa essere di consolazione per qualcuno.

Il PCL, già in frequenti occasioni, ha denunciato pubblicamente le responsabilità di chi ha gestito negli ultimi vent'anni l’Amministrazione comunale e dunque, anche i 750 milioni di euro provenienti dalla Casa da gioco, dei quali non un solo centesimo è stato reinvestito nella stessa, e a girare per Sanremo pare neppure per rimodernare la città.

Mancano del tutto, strategie turistiche, un calendario di eventi e manifestazioni degni di questo nome ( queste ultime risalenti all'epoca di Tonino Bissolotti, non senza, però, un rigonfiamento dei reali costi ).

Mancano, quindi, idee e volontà.

La Sanremo Promotion è un carrozzone costoso e deficitario che danneggia l’economia cittadina, invece, di promuovere turismo e attrarre nuovi visitatori.

Le politiche attuate negli ultimi anni riguardo la Casa da gioco si sono rivelate tutte deleterie e dannose, con la scelta di persone incapaci e non idonee a gestire con trasparenza e fruttuosamente il tempio dell’Azzardo sanremese.

Per anni i vari Di Ponziano, Lefebvre e Rigotti hanno avvallato o compiuto misfatti e creato danni incalcolabili, dai quali nessuna azienda avrebbe modo di riprendersi con facilità.

Al Sindaco, dunque, chiediamo nuovamente di avere il coraggio di tirare fuori gli atti riguardanti il “buco” di 7.6 milioni di euro del giugno 2006.

Comunque, viste le scarse capacità o possibilità di chi dovrebbe farlo, il PCL ha elaborato un piano di “spending review” riguardo la Casa da gioco sanremese, che consentirebbe di contenere le spese, rilanciare l’occupazione diretta, e trovare nuove risorse per le oramai vuote casse comunali, nonostante i 40 milioni di IMU sottratti a lavoratori salariati e autonomi e pensionati.

Ecco i dieci punti del nostro progetto di risanamento e rilancio della Casa da Gioco:

1) Scioglimento immediato ( prima che la stessa debba portare i libri contabili in tribunale ) della società di gestione della Casa da gioco, la Casino Sanremo S.p.A. ed assunzione del controllo diretto e totale dell'azienda da parte dell'Amministrazione comunale, tramite il Sindaco o suo delegato, con una figura assimilabile al city manager.

Risparmio fiscale valutabile fra i 5 ed i 7 milioni di euro.

2) Licenziamento per giusta causa, giustificato motivo o per motivi economici, di tutti i dirigenti responsabili e legati al tragico fallimento della gestione della Casa da gioco, tra cui i direttori di giochi tradizionali, giochi meccanici, affari societari, produzione e via dicendo.

Una spesa in meno calcolabile sopra il milione di euro.

3) Riscrittura dell'accordo sull'incentivo all'esodo.

Incentivo per chi non ha ancora raggiunto i requisiti per l'età pensionabile calcolato in proporzione all'età, anzianità di lavoro e carico familiare.

Facilitare il percorso di uscita dall’azienda per i dipendenti vicino alla soglia pensionistica, generalmente a tre o quattro anni dal raggiungimento della pensione, e di coloro che non hanno più motivazioni sul lavoro. Previsione: circa 20-30 domande da valutare, con costi per l'utilizzo del fondo stimabili fra 1,5 milioni e 3 milioni di euro e un risparmio di 2 milioni di euro nell'anno successivo all'entrata in vigore.

Nell'ambito dello stesso accordo, stabilire una "buona uscita" per il personale che ha già acquisito il diritto al trattamento pensionistico e che verrà dimissionato. Previsione: 5-10 unità per un costo fra i 100 mila e i 200 mila euro e un risparmio a pieno regime fra i 400 mila e gli 800 mila euro per anno.

Contemporaneamente favorire e incentivare il passaggio definitivo dei dipendenti richiedenti da rapporto di lavoro a tempo pieno a rapporto di lavoro a tempo parziale. Previsione: 3-5 richieste con un costo tra i 200 mila e i 300 mila euro e un risparmio attorno ai 300 mila euro all'anno.

5) Creazione di un tavolo di lavoro paritetico azienda ed organizzazioni sindacali sulla riorganizzazione del personale e dei servizi, che preveda:

a) riqualificazione professionale del personale back office non strettamente necessario;

b) riorganizzazione dei servizi produttivi ( ottenendo un risparmio di 300 mila euro ) con i seguenti obiettivi:

  • eliminazione del lavoro somministrato non strettamente necessario e a carattere di urgenza o per obiettivo;

  • eliminazione del lavoro straordinario non determinato da cause urgenti. Previsione di diminuzione del costo delle prestazioni straordinarie contrattuali;

c) maggior flessibilità operativa e funzionale degli organici ed aumento numerico e qualitativo del personale a contatto con la clientela.

6) Vendita della sede destinata agli uffici amministrativi non più necessaria in Via Nino Bixio. Guadagno ricavato dalla vendita dell'immobile di circa 2 milioni di euro, più l'eliminazione dei costi per utenze, manutenzione, sicurezza e assicurazioni varie.

7) Eliminazione dell'appalto della ristorazione e della somministrazione di bevande con un risparmio equivalente all'intero costo dello stesso contratto di appalto e delle varie spese per ospitalità, catering, eventi etc. etc.

Assunzione del personale attualmente in servizio al Casino nella società appaltata con l'applicazione del contratto di settore, in attesa di un passaggio definitivo nell'organico della Casa da Gioco.

L'operazione ha sicuramente dei passivi economici iniziali, ma garantisce migliore qualità del servizio, coordinamento delle iniziative, incentivo per il personale coinvolto e stabilizzazione di molti rapporti di lavoro ( circa 60 unità ) con benefici immediati per la collettività ed aumento delle prospettive occupazionali.

8) Cancellazione dell'appalto per la gestione del CED, con un conseguente risparmio di quasi 400 mila euro e la rimozione di tutte le consulenze previste, fiscali, legali e regalie, evitando, così, di spendere altri 100 mila euro.

La gestione diretta del CED tramite la riqualificazione del personale interno ed eventuale assunzione mediante concorso per nuovi dipendenti con contratti di apprendistato, formazione o tempo parziale e tenendo conto delle necessità aziendali.

9) Abolizione dell'accordo del dicembre 2010, cosiddetto "Casse di sala", mai portato a piena realizzazione, ottenendo un risparmio attorno ai 300 mila euro annui.

10) Assunzione con contratto ancorato esclusivamente ai risultati economici di un direttore dei giochi tradizionali e meccanici, il cui costo deve essere legato esclusivamente ad un trend positivo degli incassi e dei volumi di gioco effettivo.

La stesura di un "vero" piano industriale e di impresa, credibile e fattibile, con l'impegno dell'Amministrazione comunale al pieno utilizzo del denaro pubblico risparmiato e con una eventuale allocazione di nuove risorse per gli investimenti produttivi indicati dallo stesso piano industriale ed in quello di impresa.

Alla fine della “spending review”, si prevede, quindi, la stabilizzazione di tutti i dipendenti dei settori collegati alla produzione e l'assunzione di nuovo personale ( sempre dei medesimi settori ) con contratti a tempo indeterminato, ricominciando seriamente ad investire su ospitalità, eventi e manifestazioni tagliati per il tipo di clientela della Casa da Gioco ( dunque, niente più Mariachi ).


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