sabato 8 giugno 2024
01.03.2012 - VALERIO GAMBACORTA

Sanremo: il tribunale condanna sanremese per un controverso caso di molestie sessuali

Salvatore L. è stato stamane condannato ad un anno e dieci mesi di carcere (pena sospesa) per le molestie sessuali a danno di una cittadina di origine russe.

Un'episodio di molestie alquanto controverso. Stamane sentiti come testi a favore della difesa (sostenuta dall'Avv. S. Zeloni) il datore di lavoro dell'imputato (all'epoca dei fatti, il 3 Luglio 2012, i due erano impegnati nella ristrutturazione di un rustico in zona Perallo nel Comune di Triora) e la sua compagna polacca, i quali hanno ribadito la totale estraneità del sanremese ai fatti oggetto di imputazione. Ha deposto, altresì, quale teste d'accusa, invece, un dipendente della ditta "Biesse" di materiali edili (Valle Armea) che, pur non riconoscendo con certezza l'imputato, riconosceva, però, la bolla d'acquisto recante un nominativo analogo al cognome dell'imputato. 

Sentita anche la parte offesa la quale, avvalsasi di un' interprete in quanto russa e con poca dimestichezza con la lingua italiana, in inglese ha ribadito i due episodi di molestia a suo danno perpetratisi prima in Valle Armea all'uscita da un negozio di materiali edilizi (un primo tentativo maldestro di approccio) poi in una strada sterrata (che da Valle Armea conduce a Ceriana) laddove l'imputato avrebbe seguito con l'auto la vittima e, indi, tentato con forza un palpeggiamento intimo e un bacio avvicinatosi al finestrino dell'auto di questa.

Il collegio giudicante composto dai magistrati Purpura, Luppi e presieduto dal dottor. E. Bracco ha affidato buona parte del proprio convincimento al riconoscimento effettuato in aula dalla vittima nella persona del sanremese come colui che l'avrebbe molestata.

Una decisione senz'altro controversa poichè la difesa ha puntato molto sui tabulati del cellulare dell'imputato. Alle 8.00 del 3 Luglio 2010 la "cella" del cellulare di Salvatore L. veniva agganciata a Poggio (dove risiede il suo datore di lavoro) alle 10.00 in località Perallo (luogo appunto dei lavori).

I fatti di molestia si sono consumati alle 9.30 circa. Di qui i forti dubbi della difesa vista la distanza tra i luoghi.

L'Avv. Zeloni all'uscita dall'aula ha preannunciato un pronto appello avverso la sentenza: "Aspetteremo le motivazioni e sulla base di queste ci muoveremo. Il mio cliente non conosce la vittima, nè l'ha mai vista. I tabulati parlano chiaro a nostro favore".


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