sabato 18 maggio 2024
11.11.2011 - Redazione

Sanremo, delitto alla Pigna: dramma familiare o delitto legato al mondo dello spaccio?

Numerosi gli interrogativi da parte degli inquirenti sull'omicidio della marocchina di 45 anni accoltellata questa notte nella Pigna. Caccia aperta al sospettato numero 1: il convivente della donna

E’ caccia aperta, nel medioevale quartiere della Pigna a Sanremo, al convivente della quarantaquattrenne marocchina Zhora Ainoussi uccisa questa notte attorno all’una e trenta all’incrocio tra Via Palma e Via della Provvidenza con dieci coltellate che le hanno squarciato l’addome. L’extra- comunitaria era a Sanremo da circa quindici anni e pare che fosse munita di regolare permesso di soggiorno. Il misero tugurio in cui abitava, che si apre ad una decina di metri scarsi dal luogo dell’aggressione mortale, comunque era stato visitato nei giorni scorsi dalle Forze di Polizia in uno dei quasi quotidiani blitz che esse compiono nel rione alla caccia di clandestini e di depositi di sostanze stupefacenti da  spacciare, poi, al dettaglio utilizzando i tanti disperati di origine araba, spesso minorenni, approdati nei mesi scorsi a Lampedusa. Non è un mistero come infatti il luogo in cui la donna è stata uccisa sia un abituale bivacco di giovani tunisini e marocchini che vi ciondolano a  tutte le ore del giorno e della notte in attesa dei tanti clienti, italiani o francesi, alla disperata ricerca di una dose di droga. Zhora, dopo essere stata mortalmente colpita, ha avuto ancora la forza di trascinarsi sino alla soglia del suo misero rifugio prima di stramazzare al suolo. Suo fratello ed un amico, però, l’hanno rimossa dal luogo per ricomporla nel letto di casa prima di chiamare i soccorsi che, prontamente intervenuti, non hanno potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso. Le indagini sono condotte dal Commissariato di Polizia di Sanremo e dalla Squadra Mobile di Imperia. Si cerca per l’appunto il convivente della magrebina che è stato visto litigare con lei poco prima dell’aggressione omicida. Si tratterebbe di un suo connazionale. Dovrà spiegare molte cose agli inquirenti pur se non è solo la pista passionale ad essere seguita in questa fase delle indagini. Si scava infatti anche nel mondo dello spaccio di sostanze stupefacenti perché non è da escludere che Zhora  abbia compiuto uno sgarro contro qualcuno o magari, come confida qualche voce, abbia agevolato l’arresto di qualcuno. Intanto in Pigna è una vera e propria levata di scudi contro gli stranieri che vi risiedono. Renato Grinda, architetto nonché uno dei maggiori esponenti del Sel a Sanremo, già da tempo andava chiedendo, con varie lettere inviate ai giornali locali, una forte azione repressiva per ripulire il centro storico matuziano dagli stranieri. Il partito di Vendola, localmente, non ha mai perso l’occasione per appoggiarlo e, conseguentemente, attaccare la, a loro dire, “fallimentare ed ipocrita politica repressiva del sindaco di Sanremo” Maurizio Zoccarato, di centro- destra. In materia il Sel, con i suoi massimi vertici cittadini, tra cui il medesimo Grinda, e provinciali più volte ha incontrato il Procuratore di Sanremo Cavallone al fine di chiedere maggior repressione. Non tutti gli alleati di Sel però la pensano così: l’Italia dei Valori, per esempio, si rifiuta di seguirli nella loro deriva xenofoba anti- magrebini ed anti- romeni, cioè le etnie di stranieri che in maggior numero risiedono nel quartiere.” Non si deve però tacere che marocchini e tunisini non rappresentano un’organizzazione criminale ben organizzata sul territorio ma sono solamente l’ultimo anello di una catena dedita allo spaccio al minuto che presumibilmente vede al vertice o esponenti della ’ndrangheta calabrese o dell’emergente mafia kossovaro- albanese, fiorente nel Ponente ligure. Preferiamo tacere e lasciare che siano gli organi deputati a svolgere il loro proficuo lavoro di polizia, che, tra l’altro, sta dando molti frutti”, affermano all’unisono. “ Certe volte il Sel sembra peggio della Lega Nord nella sua crociata anti- stranieri” aggiungono esponenti di Pigna Mon Amour, l’associazione culturale che promuove, con successo, manifestazioni che portano turisti nel quartiere. “ Denigrare la Pigna vuol dire farne un ghetto ed impedirne la fruibilità da parte dei molti turisti che vogliono visitarla” concludono. Certamente da oggi la sua fama di quartiere famigerato è aumentata notevolmente.          

Sergio Bagnoli                

  


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