Si è concluso intorno le 14 e 15, l'interrogatorio di garanzia all'ex presidente della Fondazione Borea-Massa Rosalba Nasi, davanti al gup Maria Grazia Leopardi. Scura in volto per via della tensione, Rosalba Nasi si è giunta intorno mezzogiorno a palazzo di giustizia accompagnata dai suoi legali, gli avvocati Alessandro Mager e Alessandro Sindoni fuori ad aspettarla i giornalisti, visto che all'interno della procura è stata interdetta loro, la possibilità di fare foto o realizzare audivisivi.

All'uscita di palazzo di giustizia, ai microfoni dei giornalisti presenti, l'avvocato Mager ha affermato: "La signora Nasi ha risposto alle domande del gip, evidenziando il fatto che era estranea, ovvero non era a conoscenza dei maltrattamenti. Ha risposto a tutte le domande ed è ovviamente sconvolta dall'avvenuta conoscenza di quanto successo." E ha aggiunto: "I filmati non li abbiamo visti, si è parlato di ciò di cui poteva essere a conoscenza la signora Nasi." A riguardo di un dialogo venuto fuori tramite le intercettazioni ("qui andiamo tutti in galera"), Mager sottolinea: "Sono frasi fatte che vengono usate in senso a-tecnico, sono comuni espressioni gergali, le lamentele erano sui disservizi..."

Durante la mattinata, in procura c'è stato un via vai di personalità legate a questa drammatica inchiesta, tra le quali il capitano delle fiamme gialle Arianna Rovetto e il commissario straordinario dell'ospizio, Antonio Borea.

Rosalba Nasi si trova ancora agli arresti domiciliari e nell'inchiesta sui maltrattamenti agli anziani degenti del 'Borea', si trovano in prigione Assunta Mecca, Antonio Daniele Raschellà, Silvano Fagian, Igor Telpof (operatori sociosanitari della cooperativa 'L'airone'), Cristina Ciobanu e Elisabetta Ribakovska (infermiere).